Arte nata da un raggio e da un veleno (Arrigo Boito)

martedì 5 febbraio 2013

Lino Cannavacciuolo per Instru:mentale


Lino Cannavacciuolo, il maestro, il suonatore di violini. 
L’artista che chiude il mio progetto dedicato ai mondi interiori che abitano i musicisti. 

Lino Canavacciuolo, da Pozzuoli al mondo, la sua musica è figlia della terra, del mare, musica del mondo, viaggio nelle anime perdute e ritrovate, richiamo d'amore per le culture esotiche mescolate con ardore alla tradizione partenopea, alla voce dei mercanti, al cielo di Pozzuoli, terra di fuoco e passione, che inquieta, scava e bacia con le sue acque, con i suoi alberi arroccati e le strade che non trovano via di fuga dal sole, proprio come la musica di Cannavacciuolo.

Il suo violino si sottomette ai suoi desideri, ai suoi sogni, interpretando le visioni scirocche del maestro che talvolta esplodono in gioia e furore incontenibile, talvolta si abbandonano ai tormenti e agli sguardi mancati.

Lino Cannavacciuolo è un musicista. Punto. “Io suono, faccio solo quello, basta”. Musicista e ormai, stimato compositore per il cinema e la tv, da Peppe Barra da cui ha appreso l'arte della teatralità sul palco alle musiche de La squadra che lo hanno reso noto al pubblico italiano.

Ma Cannavacciuolo, benché abbia costruito con riguardo la sua immagine, icona sul palco, tra il sacro e il profano, tra le orchestre d'Italia e i Daft Punk, rifiuta ogni clichè, lontano dai media, dalle interviste, dalla ossessiva di necessità del mondo di filosofare sull’arte, di parlarne. Riduce e riporta il concetto di musica, alle sue origini: bisogno irrefrenabile dell’uomo di esprimersi con i suoni.

Musicista allo stato brado, selvaggio, primitivo. Lino Cannavacciuolo interpreta il fuoco di Pozzuoli, la terra che trema, anima sanguigna e il suo violino strilla, racconta, graffia, sogna, percorre deserti e vallate, fiumi in piena e mari salati, nuvole e polvere.

Lui e il suo violino incarnano nel mio progetto un amante vorace, due piedi nudi nella terra, un coltello che affila la carne sanguinante su di un tagliere, una stretta audace, un indigeno che danza, una calamità tropicale e nel progetto Instru:mentale rappresenterà i piaceri primordiali della vita.

Attualmente lavora nei suoi studi, a diversi progetti televisivi e produzioni europee per la Rai.