Arte nata da un raggio e da un veleno (Arrigo Boito)

venerdì 14 dicembre 2012

Instru:mentale con Maurizio Capone

Maurizio Capone con le sue percussioni è il penultimo ospite del mio progetto in ordine di tempo. Uno degli incontri più costruttivi e affascinanti di questa esperienza, un'esperienza, una lezione di arte, gioia e condivisione umana.
Capone è un rivoluzionario che corre più veloce del tempo, fuori da qualsiasi logica e schema preconfezionato. Un artista libero in continua evoluzione. Un musicista la cui crescita e il cui valore lo spingono a trovare strumenti e suoni nuovi, più che rincorrere " il prossimo disco".
La mia stima per Capone va oltre le sue produzioni musicali, perchè Maurizio è un esploratore, un ricercatore, un artista che ha fatto della sperimentazione il suo talento e della costruzione di strumenti paralleli la sua arte.
Nato come percussionista, Maurizio Capone si distacca dall'idea di musicista che suona lo strumento istituzionale e va alla ricerca del suono, perchè tutto ha un suono. Dopo una carriera pluridecennale, Capone ha ancora la curiosità e lo spirito di cercare e costruire nuovi linguaggi, diversamente la musica per lui probabilmente,non avrebbe senso.
Osserva e ascolta con attenzione tutto quello che lo circonda, e lo smantella, lo ricostruisce, lo fonde e se lo cuce addosso. Da sempre Capone si è fatto portavoce di un messaggio importante, di un'idea trasversale della musica. Raccoglie qualsiasi oggetto gli capiti, lo ricicla e si diverte a farne uno strumento.
Nei suoi stage, nelle scuole, nelle carceri, nei cortili, nella strada, insegna che tutto ha suono e che gli strumenti per esprimersi sono intorno a noi.
Capone è un educatore musicale e grazie alle sue sperimentazioni e alla sua continua ricerca strumentale, educa anche al rispetto per l'ambiente e alla cultura del riciclo che è il vero strumento rivoluzionario dei nostri tempi. Un oggetto destinato ad inquinare l'ambiente circostante può invece diventare uno straordinario strumento musicale e comunicativo.
Di Maurizio Capone mi colpisce lo stupore e il divertimento impresso sul viso quando si appresta a sperimentare un nuovo oggetto, e più di tutto mi lascia disarmata la sua generosità, l'umiltà e lo spirito di condivisione, Capone vive di musica e la insegna, la dona, la condivide, perchè forse più di altri ha capito che tutte le cose che ci circondano, come l'arte, l'ambiente, le meraviglie della Terra, non ci appartengono veramente, non sono di nostra proprietà, e noi siamo solo i conduttori che hanno il compito di donare, condividere e far conoscere.
Arriva in studio, come gli altri musicisti che lo hanno preceduto, con uno dei sui strumenti, la scopa elettrica, da lui costruita con tanto di jack e amplificatore. Questo è Capone, il rivoluzionario, l'animale come lui stesso si definisce, che defila qualsiasi aspetto convenzionale della musica e della vita.
Un bellissimo esemplare umano, avanti nel tempo, un uomo libero, che non si pone limiti e non li pone alla sua musica.
Questo è allora, il fondatore dei Bungt&Bangt: lui è rivoluzione, un viaggio, un bambino che gioca a pallone, la sorpresa del regalo, la televisione spenta, il cuore acceso e gli occhi vivi.
Lo scatto di Capone è il mio personale omaggio ai miei amici, gli amici fotografi con cui condivido ogni giorno la mia passione per la fotografia, e attraverso le mani di Maurizio, racconterò il gioco, la curiosità, la condivisione e l'amicizia, le belle nostalgie e il sogno di cercare sempre e con lo stesso entusiasmo nuovi linguaggi per esprimerci.

giovedì 13 dicembre 2012

Instru:mentale con Roberto Giangrande

Roberto Giangrande, ospite di Instru:mentale.
Il settimo, in ordine di tempo sul set. Roberto è un lupo di mare nel mondo della musica, un musicista con alle spalle una carriera trentennale.
Con il suo basso e contrabbasso ha accompagnato grandi e piccoli artisti, mettendosi al servizio della musica con sincerità e ad oggi vanta notevoli e molteplici collaborazioni che nel corso del tempo lo hanno formato e reso un affidabile musicista e un sensibilissimo compositore.
Il suo ultimo disco "Orizzonti mediterranei" riflette, infatti, tutto il suo background e le culture musicali assorbite durante il suo percorso, un disco piacevole già dal primo ascolto e fino all'ultima traccia, sincero, pulito, un disco dove si respira  sound napoletano puro e profumi mediterranei con pezzi che ti portano in giro, basta chiudere gli occhi e ti ritrovi, al mare, in un vicolo, in una strada stepposa del deserto, davanti ad un antico bistrot nella notte o in un cortile soleggiato.
Il set con Roberto è stato tra i più esilaranti. Un uomo di spirito, un vulcano di allegria, rischi di perderti in uno di quei sorrisoni. Ma è anche una persona estremamente garbata, nobile, come lo sono un pò tutti i bassisti, generoso e  paziente sul lavoro.
Dalle sue parole ma anche dal suo modo di suonare ti accorgi subito che Giangrande coltiva un grande rispetto, per se stesso, per il suo strumento, per il prossimo e per il lavoro degli altri. E'tutto questo fa di lui,uno dei musicisti più amati e ricercati nelle formazioni musicali contemporanee.
Del resto ho sempre pensato una cosa dei contrabassisti, ed è che, per portare in giro, suonare, e dividere la propria vita con uno strumento come il contrabbasso, cosi imponente e maestoso.. bisogna per forza essere delle persone speciali con un gran bel cuore.
Roberto, lupo di mare, potrebbe essere un caffè nel centro storico,un barca, una passeggiata d'estate in costiera, la trama della rete di un pescatore, un abbraccio rassicurante e un grande sorriso.
Il suo scatto sarà un omaggio ad uno dei luoghi che più amo al mondo, il posto in cui mi rifugio e che considero la mia vera casa: il mare.... e Giangrande incarnerà la libertà, i sogni e la mia fervida immaginazione.






giovedì 6 dicembre 2012

Instru:mentale con Brunella Selo


Brunella Selo, la voce di Instru:mentale.
La Voce, punto. Le ho detto :" Brunella, mi vergognerò a vita per non averti conosciuto prima, per non aver avuto la curiosità di ascoltare i tuoi lavori"

Penso, e di questo ne sono convinta,che Brunella Selo, si possa tranquillamente inserire nella rosa delle voci più belle del mondo.La voce di Brunella è uno strumento, ascoltando Iso, uno dei suoi dischi, mi sono sentita orgogliosa all'idea di avere un artista del genere nella mia terra.

Brunella  ha la voce melodiosa di una sirena e non è un caso che sia nata proprio qui a Napoli, la cui nascita è legata a leggende mitologiche che ruotano intorno alla figura di Parthenope. Ma qui devo aprire una parentesi, perchè sono da sempre innamorata della mitologia: sulla sirena Parthenope ci sono diverse leggende. 
In una si racconta che quando le sirene non riuscirono ad incantare Ulisse, s'infransero sugli scogli e il corpo della sirena Parthenope fu portato dalle correnti marine tra gli scogli di Megaride (dove oggi sorge il Castel dell'Ovo). Gli abitanti trovarono la dea con i capelli che ondeggiavano nell'acqua, e le diedero un sepolcro, il villaggio prese il nome di Parthenope e la sirena venne venerata come la protettrice del luogo. 
In un'altra leggenda, invece, Parthenope era una fanciulla che viveva in Grecia, dotata di fervida fantasia che trascorreva ore sugli scogli a guardare il mare e a fantasticare di andare in posti lontani. Il suo amore era ostacolato dalla famiglia che la spinse a scappare con il suo amato verso una nuova terra, che come d'incanto iniziò a fiorire, tanto è che la sua famiglia e in seguito gli altri abitanti arrivarono in questa nuova terra dove costruirono il primo villaggio.

Brunella incarna Parthenope, incanta come le sirene di Ulisse e seduta davanti al mare sogna come la fanciulla greca che approderà nel golfo di Napoli.
Perchè Brunella viaggia, attraversa, cerca nuove terre per la sua voce, non rimane consacrata nel repertorio (meraviglioso) musicale della nostra cultura, ma cerca altrove, canta delle culture dei popoli, predilige le rarità, studia e reinterpretra con magia la musica del mondo e le sue preziose tradizioni, racconta di storie, uomini, paesaggi e pescatori come quelli che raccolsero il corpo della sirena e con la sua voce esotica, ti lascia immaginare posti lontani e volti umani che non hai mai incontrato.

Brunella non ha un dono, lei è il dono, per se stessa e per chi ha la fortuna d'incontrarla. Donna intelligente, acuta, con un grande senso dell'umorismo come solo le persone intelligenti possono. Non lascia niente al caso, dietro ogni sua produzione c'è una ricerca e uno studio attento, non è solo musica, ma arte, storia e cultura che si abbracciano. Un artista travolgente e generosa.

Quando inizia a cantare sul set, intonando le prime note della tarantella del Gargano, si ferma letteralmente l'orologio in studio, nessuno fiata, io mi commuovo di tanta bellezza e mi fermo, non scatto. L'ascoltiamo tutti e quando finisce, apre gli occhi ed è Silenzio, siamo tutti incantati come Ulisse legato al palo dai suoi uomini.

Questa è Brunella, il golfo di Napoli, una melodia, una calle, un'isola esotica, un libro antico, una tradizione. A Brunella ho chiesto di interpretare l'incanto e la meraviglia, la perfezione e la bellezza della natura che la sua voce  rappresenta perfettamente.

Attualmente è uscito il suo ultimo disco dal titolo (guarda un pò) " Io sono Ulisse".

mercoledì 5 dicembre 2012

Instru:mentale con Catello Tucci

Non ho mai compreso bene del perchè amassi cosi tanto il violoncello.
Sarà per la sua forma, sarà per il suono, sarà perchè è l'unico strumento che si lascia abbracciare mentre gli altri si lasciano stringere, tastare, pizzicare, percuotere, fatto sta, che amo profondamente questo strumento che insieme alle percussioni, seppur diversi, suonano il battito della mia vita.Mi piace il violoncello perchè non suona, ma urla, ride, piange, gioisce, geme e sogna, è quanto di più vicino ci sia alla vita.

Per tutti questi motivi (e per altri che non posso ancora svelare) lo scatto di Catello Tucci per me è uno scatto speciale ed è stata una gioia averlo sul set, anche perchè questo talentuoso musicista è mio concittadino, stimato come uno dei migliori violoncellisti in  circolazione, e già vanta preziose collaborazioni e palcoscenici importanti.

Catello Tucci si distingue subito per la sua naturale eleganza, una classe innata, sorride spesso, celato dietro un'apparente timidezza, si lascia andare, sta al gioco, l'aria è piacevole sul set. Mi colpisce il suo volto senza tempo, da cui traspirano le sfumature della sua natura e della sua cultura musicale, dal classico al contemporaneo, Catello, è un incontro perfetto tra la sua natura rock e la sua cultura classica, lui suona quello che è, quello che sente.

Si diverte a improvvisare...pure Jimi Hendrix..... (e con questo sono ai suoi piedi). Gli chiedo di suonarmi il Prelude No1 di Bach. Eccolo, quello è stato uno dei momenti più emozionanti di questa avventura, la fotografia più bella scattata con gli occhi e impressi per sempre sulla pellicola della mia memoria.
Catello è generoso, profondo, ha un grande senso dell'humor. Mi lascia abbracciare il violoncello che stringo nelle braccia, non lo lascerei più.

Catello Tucci è un paesaggio irlandese, è un abbraccio, un camino acceso, è un vento  settembrino, una lettera d'amore del'800.
Con il suo scatto scelgo di fare un omaggio a una delle mie più belle passioni, la fotografia appunto, e il mio violoncellista, per instru:mentale  incarna l'amore, gli incontri, il desiderio, le passioni. 




Instru:mentale con Gaemaria Palumbo

Gaemaria. Già il nome m'incuriosiva.
Quando l'ho ascoltato per la prima volta dal vivo, insieme agli Aguaplano, sono rimasta folgorata. Gaemaria è un animale da palcoscenico, grande fisicità comunicativa, energia pura. La presenza di un samurai e il carisma dello sciamano.
Ma Gaemaria viene da lontano, viene dal teatro, che porta sul palco insieme al sax e ai suoi strumenti etnici, non puoi non ascoltarlo, non puoi non guardarlo.
Conoscere Gaemaria è un'esperienza, è artista dentro lui e in lui ho riconosciuto la mia voglia di comunicare, le mie fragilità,i miei capricci e la mia sregolatezza. Questo sassofonista dagli occhi neri neri  ha un gran bel mondo dentro e lo racconta come lo racconterebbe un bambino.

Delicato, sensibile, istintivo. Luciano De Crescenzo lo classificherebbe come un uomo d'amore, un pressapoco (nel significato positivo che De Crescenzo dava alla parola).

L'imponenza fisica e la sua spiritualità, la sua energia mi ricordano i personaggi della mitologia. Gaemaria potrebbe essere il dio Eolo che regala l'otre con i venti dentro a Ulisse, potrebbe essere una quercia ma anche gli occhi di un bambino a cui è caduto il gelato.

La sua musica è respiro del mondo e dentro si percepisce la cultura, il teatro, tutto il background di questo artista poliedrico che non si da pace e continua a muoversi verso suoni e sensazioni che non conoscono confini, perchè a lui i confini non piacciono mai.

Gaemaria Palumbo rappresenterà la forza, l'abbondanza,l'amicizia, le culture del mondo, i nostri fratelli e l'abbraccio confortante di mio padre.

Attualmente è co-pilota con gli Aguaplano e collabora con diverse formazioni, lavora per il prossimo disco che è stato preceduto da Note di viaggio. Gaemaria è anche compositore, arrangiatore, attore e scrive musica per il teatro.