
Sarà per la sua forma, sarà per il suono, sarà perchè è l'unico strumento che si lascia abbracciare mentre gli altri si lasciano stringere, tastare, pizzicare, percuotere, fatto sta, che amo profondamente questo strumento che insieme alle percussioni, seppur diversi, suonano il battito della mia vita.Mi piace il violoncello perchè non suona, ma urla, ride, piange, gioisce, geme e sogna, è quanto di più vicino ci sia alla vita.
Per tutti questi motivi (e per altri che non posso ancora svelare) lo scatto di Catello Tucci per me è uno scatto speciale ed è stata una gioia averlo sul set, anche perchè questo talentuoso musicista è mio concittadino, stimato come uno dei migliori violoncellisti in circolazione, e già vanta preziose collaborazioni e palcoscenici importanti.
Catello Tucci si distingue subito per la sua naturale eleganza, una classe innata, sorride spesso, celato dietro un'apparente timidezza, si lascia andare, sta al gioco, l'aria è piacevole sul set. Mi colpisce il suo volto senza tempo, da cui traspirano le sfumature della sua natura e della sua cultura musicale, dal classico al contemporaneo, Catello, è un incontro perfetto tra la sua natura rock e la sua cultura classica, lui suona quello che è, quello che sente.
Si diverte a improvvisare...pure Jimi Hendrix..... (e con questo sono ai suoi piedi). Gli chiedo di suonarmi il Prelude No1 di Bach. Eccolo, quello è stato uno dei momenti più emozionanti di questa avventura, la fotografia più bella scattata con gli occhi e impressi per sempre sulla pellicola della mia memoria.
Catello è generoso, profondo, ha un grande senso dell'humor. Mi lascia abbracciare il violoncello che stringo nelle braccia, non lo lascerei più.
Catello Tucci è un paesaggio irlandese, è un abbraccio, un camino acceso, è un vento settembrino, una lettera d'amore del'800.
Con il suo scatto scelgo di fare un omaggio a una delle mie più belle passioni, la fotografia appunto, e il mio violoncellista, per instru:mentale incarna l'amore, gli incontri, il desiderio, le passioni.