Arte nata da un raggio e da un veleno (Arrigo Boito)

venerdì 14 dicembre 2012

Instru:mentale con Maurizio Capone

Maurizio Capone con le sue percussioni è il penultimo ospite del mio progetto in ordine di tempo. Uno degli incontri più costruttivi e affascinanti di questa esperienza, un'esperienza, una lezione di arte, gioia e condivisione umana.
Capone è un rivoluzionario che corre più veloce del tempo, fuori da qualsiasi logica e schema preconfezionato. Un artista libero in continua evoluzione. Un musicista la cui crescita e il cui valore lo spingono a trovare strumenti e suoni nuovi, più che rincorrere " il prossimo disco".
La mia stima per Capone va oltre le sue produzioni musicali, perchè Maurizio è un esploratore, un ricercatore, un artista che ha fatto della sperimentazione il suo talento e della costruzione di strumenti paralleli la sua arte.
Nato come percussionista, Maurizio Capone si distacca dall'idea di musicista che suona lo strumento istituzionale e va alla ricerca del suono, perchè tutto ha un suono. Dopo una carriera pluridecennale, Capone ha ancora la curiosità e lo spirito di cercare e costruire nuovi linguaggi, diversamente la musica per lui probabilmente,non avrebbe senso.
Osserva e ascolta con attenzione tutto quello che lo circonda, e lo smantella, lo ricostruisce, lo fonde e se lo cuce addosso. Da sempre Capone si è fatto portavoce di un messaggio importante, di un'idea trasversale della musica. Raccoglie qualsiasi oggetto gli capiti, lo ricicla e si diverte a farne uno strumento.
Nei suoi stage, nelle scuole, nelle carceri, nei cortili, nella strada, insegna che tutto ha suono e che gli strumenti per esprimersi sono intorno a noi.
Capone è un educatore musicale e grazie alle sue sperimentazioni e alla sua continua ricerca strumentale, educa anche al rispetto per l'ambiente e alla cultura del riciclo che è il vero strumento rivoluzionario dei nostri tempi. Un oggetto destinato ad inquinare l'ambiente circostante può invece diventare uno straordinario strumento musicale e comunicativo.
Di Maurizio Capone mi colpisce lo stupore e il divertimento impresso sul viso quando si appresta a sperimentare un nuovo oggetto, e più di tutto mi lascia disarmata la sua generosità, l'umiltà e lo spirito di condivisione, Capone vive di musica e la insegna, la dona, la condivide, perchè forse più di altri ha capito che tutte le cose che ci circondano, come l'arte, l'ambiente, le meraviglie della Terra, non ci appartengono veramente, non sono di nostra proprietà, e noi siamo solo i conduttori che hanno il compito di donare, condividere e far conoscere.
Arriva in studio, come gli altri musicisti che lo hanno preceduto, con uno dei sui strumenti, la scopa elettrica, da lui costruita con tanto di jack e amplificatore. Questo è Capone, il rivoluzionario, l'animale come lui stesso si definisce, che defila qualsiasi aspetto convenzionale della musica e della vita.
Un bellissimo esemplare umano, avanti nel tempo, un uomo libero, che non si pone limiti e non li pone alla sua musica.
Questo è allora, il fondatore dei Bungt&Bangt: lui è rivoluzione, un viaggio, un bambino che gioca a pallone, la sorpresa del regalo, la televisione spenta, il cuore acceso e gli occhi vivi.
Lo scatto di Capone è il mio personale omaggio ai miei amici, gli amici fotografi con cui condivido ogni giorno la mia passione per la fotografia, e attraverso le mani di Maurizio, racconterò il gioco, la curiosità, la condivisione e l'amicizia, le belle nostalgie e il sogno di cercare sempre e con lo stesso entusiasmo nuovi linguaggi per esprimerci.

giovedì 13 dicembre 2012

Instru:mentale con Roberto Giangrande

Roberto Giangrande, ospite di Instru:mentale.
Il settimo, in ordine di tempo sul set. Roberto è un lupo di mare nel mondo della musica, un musicista con alle spalle una carriera trentennale.
Con il suo basso e contrabbasso ha accompagnato grandi e piccoli artisti, mettendosi al servizio della musica con sincerità e ad oggi vanta notevoli e molteplici collaborazioni che nel corso del tempo lo hanno formato e reso un affidabile musicista e un sensibilissimo compositore.
Il suo ultimo disco "Orizzonti mediterranei" riflette, infatti, tutto il suo background e le culture musicali assorbite durante il suo percorso, un disco piacevole già dal primo ascolto e fino all'ultima traccia, sincero, pulito, un disco dove si respira  sound napoletano puro e profumi mediterranei con pezzi che ti portano in giro, basta chiudere gli occhi e ti ritrovi, al mare, in un vicolo, in una strada stepposa del deserto, davanti ad un antico bistrot nella notte o in un cortile soleggiato.
Il set con Roberto è stato tra i più esilaranti. Un uomo di spirito, un vulcano di allegria, rischi di perderti in uno di quei sorrisoni. Ma è anche una persona estremamente garbata, nobile, come lo sono un pò tutti i bassisti, generoso e  paziente sul lavoro.
Dalle sue parole ma anche dal suo modo di suonare ti accorgi subito che Giangrande coltiva un grande rispetto, per se stesso, per il suo strumento, per il prossimo e per il lavoro degli altri. E'tutto questo fa di lui,uno dei musicisti più amati e ricercati nelle formazioni musicali contemporanee.
Del resto ho sempre pensato una cosa dei contrabassisti, ed è che, per portare in giro, suonare, e dividere la propria vita con uno strumento come il contrabbasso, cosi imponente e maestoso.. bisogna per forza essere delle persone speciali con un gran bel cuore.
Roberto, lupo di mare, potrebbe essere un caffè nel centro storico,un barca, una passeggiata d'estate in costiera, la trama della rete di un pescatore, un abbraccio rassicurante e un grande sorriso.
Il suo scatto sarà un omaggio ad uno dei luoghi che più amo al mondo, il posto in cui mi rifugio e che considero la mia vera casa: il mare.... e Giangrande incarnerà la libertà, i sogni e la mia fervida immaginazione.






giovedì 6 dicembre 2012

Instru:mentale con Brunella Selo


Brunella Selo, la voce di Instru:mentale.
La Voce, punto. Le ho detto :" Brunella, mi vergognerò a vita per non averti conosciuto prima, per non aver avuto la curiosità di ascoltare i tuoi lavori"

Penso, e di questo ne sono convinta,che Brunella Selo, si possa tranquillamente inserire nella rosa delle voci più belle del mondo.La voce di Brunella è uno strumento, ascoltando Iso, uno dei suoi dischi, mi sono sentita orgogliosa all'idea di avere un artista del genere nella mia terra.

Brunella  ha la voce melodiosa di una sirena e non è un caso che sia nata proprio qui a Napoli, la cui nascita è legata a leggende mitologiche che ruotano intorno alla figura di Parthenope. Ma qui devo aprire una parentesi, perchè sono da sempre innamorata della mitologia: sulla sirena Parthenope ci sono diverse leggende. 
In una si racconta che quando le sirene non riuscirono ad incantare Ulisse, s'infransero sugli scogli e il corpo della sirena Parthenope fu portato dalle correnti marine tra gli scogli di Megaride (dove oggi sorge il Castel dell'Ovo). Gli abitanti trovarono la dea con i capelli che ondeggiavano nell'acqua, e le diedero un sepolcro, il villaggio prese il nome di Parthenope e la sirena venne venerata come la protettrice del luogo. 
In un'altra leggenda, invece, Parthenope era una fanciulla che viveva in Grecia, dotata di fervida fantasia che trascorreva ore sugli scogli a guardare il mare e a fantasticare di andare in posti lontani. Il suo amore era ostacolato dalla famiglia che la spinse a scappare con il suo amato verso una nuova terra, che come d'incanto iniziò a fiorire, tanto è che la sua famiglia e in seguito gli altri abitanti arrivarono in questa nuova terra dove costruirono il primo villaggio.

Brunella incarna Parthenope, incanta come le sirene di Ulisse e seduta davanti al mare sogna come la fanciulla greca che approderà nel golfo di Napoli.
Perchè Brunella viaggia, attraversa, cerca nuove terre per la sua voce, non rimane consacrata nel repertorio (meraviglioso) musicale della nostra cultura, ma cerca altrove, canta delle culture dei popoli, predilige le rarità, studia e reinterpretra con magia la musica del mondo e le sue preziose tradizioni, racconta di storie, uomini, paesaggi e pescatori come quelli che raccolsero il corpo della sirena e con la sua voce esotica, ti lascia immaginare posti lontani e volti umani che non hai mai incontrato.

Brunella non ha un dono, lei è il dono, per se stessa e per chi ha la fortuna d'incontrarla. Donna intelligente, acuta, con un grande senso dell'umorismo come solo le persone intelligenti possono. Non lascia niente al caso, dietro ogni sua produzione c'è una ricerca e uno studio attento, non è solo musica, ma arte, storia e cultura che si abbracciano. Un artista travolgente e generosa.

Quando inizia a cantare sul set, intonando le prime note della tarantella del Gargano, si ferma letteralmente l'orologio in studio, nessuno fiata, io mi commuovo di tanta bellezza e mi fermo, non scatto. L'ascoltiamo tutti e quando finisce, apre gli occhi ed è Silenzio, siamo tutti incantati come Ulisse legato al palo dai suoi uomini.

Questa è Brunella, il golfo di Napoli, una melodia, una calle, un'isola esotica, un libro antico, una tradizione. A Brunella ho chiesto di interpretare l'incanto e la meraviglia, la perfezione e la bellezza della natura che la sua voce  rappresenta perfettamente.

Attualmente è uscito il suo ultimo disco dal titolo (guarda un pò) " Io sono Ulisse".

mercoledì 5 dicembre 2012

Instru:mentale con Catello Tucci

Non ho mai compreso bene del perchè amassi cosi tanto il violoncello.
Sarà per la sua forma, sarà per il suono, sarà perchè è l'unico strumento che si lascia abbracciare mentre gli altri si lasciano stringere, tastare, pizzicare, percuotere, fatto sta, che amo profondamente questo strumento che insieme alle percussioni, seppur diversi, suonano il battito della mia vita.Mi piace il violoncello perchè non suona, ma urla, ride, piange, gioisce, geme e sogna, è quanto di più vicino ci sia alla vita.

Per tutti questi motivi (e per altri che non posso ancora svelare) lo scatto di Catello Tucci per me è uno scatto speciale ed è stata una gioia averlo sul set, anche perchè questo talentuoso musicista è mio concittadino, stimato come uno dei migliori violoncellisti in  circolazione, e già vanta preziose collaborazioni e palcoscenici importanti.

Catello Tucci si distingue subito per la sua naturale eleganza, una classe innata, sorride spesso, celato dietro un'apparente timidezza, si lascia andare, sta al gioco, l'aria è piacevole sul set. Mi colpisce il suo volto senza tempo, da cui traspirano le sfumature della sua natura e della sua cultura musicale, dal classico al contemporaneo, Catello, è un incontro perfetto tra la sua natura rock e la sua cultura classica, lui suona quello che è, quello che sente.

Si diverte a improvvisare...pure Jimi Hendrix..... (e con questo sono ai suoi piedi). Gli chiedo di suonarmi il Prelude No1 di Bach. Eccolo, quello è stato uno dei momenti più emozionanti di questa avventura, la fotografia più bella scattata con gli occhi e impressi per sempre sulla pellicola della mia memoria.
Catello è generoso, profondo, ha un grande senso dell'humor. Mi lascia abbracciare il violoncello che stringo nelle braccia, non lo lascerei più.

Catello Tucci è un paesaggio irlandese, è un abbraccio, un camino acceso, è un vento  settembrino, una lettera d'amore del'800.
Con il suo scatto scelgo di fare un omaggio a una delle mie più belle passioni, la fotografia appunto, e il mio violoncellista, per instru:mentale  incarna l'amore, gli incontri, il desiderio, le passioni. 




Instru:mentale con Gaemaria Palumbo

Gaemaria. Già il nome m'incuriosiva.
Quando l'ho ascoltato per la prima volta dal vivo, insieme agli Aguaplano, sono rimasta folgorata. Gaemaria è un animale da palcoscenico, grande fisicità comunicativa, energia pura. La presenza di un samurai e il carisma dello sciamano.
Ma Gaemaria viene da lontano, viene dal teatro, che porta sul palco insieme al sax e ai suoi strumenti etnici, non puoi non ascoltarlo, non puoi non guardarlo.
Conoscere Gaemaria è un'esperienza, è artista dentro lui e in lui ho riconosciuto la mia voglia di comunicare, le mie fragilità,i miei capricci e la mia sregolatezza. Questo sassofonista dagli occhi neri neri  ha un gran bel mondo dentro e lo racconta come lo racconterebbe un bambino.

Delicato, sensibile, istintivo. Luciano De Crescenzo lo classificherebbe come un uomo d'amore, un pressapoco (nel significato positivo che De Crescenzo dava alla parola).

L'imponenza fisica e la sua spiritualità, la sua energia mi ricordano i personaggi della mitologia. Gaemaria potrebbe essere il dio Eolo che regala l'otre con i venti dentro a Ulisse, potrebbe essere una quercia ma anche gli occhi di un bambino a cui è caduto il gelato.

La sua musica è respiro del mondo e dentro si percepisce la cultura, il teatro, tutto il background di questo artista poliedrico che non si da pace e continua a muoversi verso suoni e sensazioni che non conoscono confini, perchè a lui i confini non piacciono mai.

Gaemaria Palumbo rappresenterà la forza, l'abbondanza,l'amicizia, le culture del mondo, i nostri fratelli e l'abbraccio confortante di mio padre.

Attualmente è co-pilota con gli Aguaplano e collabora con diverse formazioni, lavora per il prossimo disco che è stato preceduto da Note di viaggio. Gaemaria è anche compositore, arrangiatore, attore e scrive musica per il teatro.

giovedì 29 novembre 2012

Instru:mentale con Salvatore Torregrossa

Salvatore Torregrossa, il fisarmonicista per Instru:mentale........ma lui è anche polistrumentista, musicoterapista, autore e poeta. Torregrossa suona la musica del mondo, è un artista al servizio della musica e dei musicisti, scrive per il teatro e insegna ai bambini "che tutto ha un suono".

Salvatore Torregrossa è un artista curioso, sensibile, dagli occhi trasparenti quando suona, a volte capricciosi e ardenti, altre velati di antiche e dolciastre malinconie. Ogni sentimento traspare da Torregrossa, una delle cose che mi ha spinto ad invitarlo sul set è stata proprio questa abilità a suonare con mille facce, del resto lui è "un infedele", un pianista e fisarmonicista che si diverte a suonare tutto, "perchè tutto ha un suono".

Lo scatto del nostro fisarmonicista è tra gli scatti apparentemente più semplici e facili da realizzare, ma in realtà celava non poche difficoltà per il soggetto.
Quello che ho apprezzato è che nonostante qualche disagio di natura tecnica, si è lasciato fotografare senza far trasparire alcun disagio, e riuscendo anzi a prestarsi con naturalezza,come se nulla fosse. Mi sono ricordata dell'umiltà e della naturale gioia che solo gli artisti di strada e la musica popolare sono capaci di avere.

Da Salvatore volevo la teatralità del suo viso, la sua curiosità, la sua predisposizione ad essere versatile, i colori che mostra ai suoi bambini.
Sul set gli ho chiesto la gioia della festa, dell'arte.
Come un festone colorato, un regalo di compleanno, una festa popolare nel sud in qualche posto del mondo.

Per Instru:mentale, Salvatore Torregrossa, racconta proprio questo, la curiosità per l'arte, la festa dello spirito (o lo spirito della festa?)la gioia di imparare e ricevere.

Attualmente Salvatore Torregrossa porta avanti il suo progetto Interchanging, un crocevia musicale,dove s'incontrano i migliori musicisti, proponendo musica etno-popolare e latina ed è co-pilota del trio Aguaplano con Gaemaria Palumbo e Loredana Cirillo.

Instru:mentale con Elisabetta Serio

Elisabetta Serio, pianista jazz, in ordine di tempo la seconda artista arrivata sul set.
Elisabetta l'ho conosciuta l'estate scorsa, in occasione di un concerto con il suo trio. Il primo incontro, nel pomeriggio a casa sua, a Napoli, rimasi subito affascinata da quest'elfa che sembrava uscita da un libro di fantasia.

Pacata, voce profonda e due bellissimi occhi senza fine.
Il suo disco, April, mi ha accompagnata a lavoro, al supermercato, a casa.

L'ho voluta fortemente Elisabetta perchè m'incuriosiva il suo mondo e le strade che percorreva quando suonando, chiudeva gli occhi.

Sul set, si è mostrata una persona attenta e sensibile, e chiacchierando ho ritrovato un pò di me in lei, la voglia di evadere, il bisogno di esprimersi,di muovere se stessa, confluire i pensieri e le emozioni, fuggire, di sorridere e di abbandonarsi senza però essere trattenuta.

Elisabetta l'elfa, magica, segreta, non la puoi trattenere,potrebbe essere una farfalla, una foglia come segnalibro portata via dal vento, ma anche una lettera battuta a macchina, lei racconta, evade, scrive, s'immerge.

Elisabetta racconta e rappresenta il bisogno umano che hanno tutti, quello di esprimersi attraverso strumenti per cercare,andare, viaggiare, evadere, lasciare tracce, comunicare, fantasticare dentro i luoghi speciali dell'anima.

Attualmente sta lavorando al suo prossimo disco ed è in tour con Pino Daniele.

Instru:mentale : Sul set con Leonardo De Lorenzo

Sul set di Instru:mentale il primo musicista che ho avuto il piacere di fotografare è stato Leonardo De Lorenzo, batterista.

La scelta non è stata casuale ma voluta. Conosco Leonardo da un bel pò di tempo, e lo considero uno dei miei più cari amici. Oltre ad essere un raffinato compositore e un ottimo batterista, Leonardo è tra gli artisti più generosi, più genuini che ho avuto il piacere d'incontrare.

Iniziare da lui è stato atto scaramantico (no, non sono scaramantica), ecco, diciamo un buon augurio, il modo migliore per rompere il ghiaccio e partire con il sorriso senza tensioni e ansie in studio.

Sul set Leonardo, ancora una volta, ha mostrato la sua generosità, prestandosi con grande ironia. Questo d'altronde è Leonardo, se fosse un'animale, sarebbe un piccolo gorilla, se fosse "commestibile" sarebbe un bel piatto di pasta e fagioli e se fosse un oggetto sarebbe un palloncino colorato, perchè Leonardo conserva tutto lo spirito, l'entusiasmo, la semplicità dei bambini.

Infatti, Leonardo De Lorenzo, rappresenterà i colori, la gioia e la forza dei bambini.

Attualmente sta lavorando al suo ultimo disco e presto uscirà anche un libro dedicato a suo figlio Francesco e scritto a quattro mani con la moglie Teresa. Il progetto si chiama "Luce nel tuo sorriso".





Instru:mentale parte dal sito di Bagnoli Power

Ecco come ne parla Bagnoli Power!
http://www.bagnolipower.it/press/item/45-instrumentale-di-isabella-barbato-bagnoli-jazz-festival.html

E' di oggi invece l'articolo di lancio pubblicato da Gragnano Channel
http://www.gragnanochannel.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3163%3Ainstru-mentale-da-gragnano-a-bagnoli&catid=10%3Anews-locali&Itemid=214

Instru:mentale nell'aria

Comincia il countdown.
Manca un mese all'inaugurazione della mostra che ospiterà la mia nuova creatura " Instru:mentale : non suonare quello che c'è, suona quello che non c'è".
Sono ancora in fase di realizzazione, mancano ancora 5 artisti sul set, ma sembra già di essere entrati nel vivo di Instru:mentale, un progetto che definisco un'esperienza come tutti i lavori fotografici a cui mi dedico e in cui cerco di appagare la mia curiosità verso la natura e l'indole umana.

Altri particolari si aggiungeranno via via, ho già ringraziato tutti gli amici per la loro preziosa collaborazione (e non smetterò mai di farlo), oggi ringrazio Bagnoli Power e Arenile Reload, in particolar modo la scrittrice Paola Basile e il chitarrista Max Puglia che mi hanno coinvolto in questa avventura che partirà ufficialmente il 28 Dicembre 2012 in occasione dell'apertura del Bagnoli Jazz Festival, rassegna dedicata al jazz che terminerà il primo gennaio.

Instru:mentale sarà allestita in mostra permanente nel sottopasso che unisce Via Campi Flegrei e Piazza Giusso a Bagnoli, per l'occasione ristrutturata da Umberto Frenna dell'Arenile Reload.

L'emozione di esporre il proprio lavoro in un luogo pubblico, in uno storico sottopasso, dove ogni giorno passano tante persone è indescrivibile. Spero di esserne all'altezza e sono felice di "colorare" con i miei scatti un piccolo pezzo di strada, e di portarci un pò del mio mondo.

sabato 10 novembre 2012

Mi è venuta una idea

Idea è una parola bellissima, come Natura. Le cose in cui credo, le idee e la natura perchè sono il motore del mondo.
Quando ne arriva una, mi butto a capofitto e con un pizzico di incoscienza senza fermarmi a pensare agli imprevisti, le ore, le difficoltà a reperire le cose o i permessi. 
Se ti fermi a pensare alla fatica e all'impegno che richiederà, l'idea ti sembrerà troppo grande, impegnativa quasi irrealizzabile.
Ecco perché se me ne viene una io smetto di pensare alla reale fattibilità o alle percentuali di successo, non mi chiedo se ci riuscirò, dentro so solo che la realizzerò.
A quel punto inizi a comporre il puzzle che gli farà da cornice, piccoli frammenti di idee si muovono, si dilatano, cambiano, si aggiungono, migliorano, l'idea è in continua evoluzione, s'improvvisa fino all'ultimo minuto.
Pianifichi la sua realizzazione mentre guidi, mentre lavori, mentre guardi un film, leggi un libro, mentre stendi il bucato, mentre ascolti una canzone,mentre mangi.
Scegli le persone giuste da farti affiancare, per le loro competenze e per il loro temperamento, amici che ci credono e che ti sopportano sopratutto!
Non c'è nulla a quel punto che può fermare un'idea, a mano a mano tutti i frammenti si ricompongono,la massa si compatta, prende forma, vai verso quello che hai immaginato, se sopraggiungerà un imprevisto lo supererai, non sai come, ma ci riuscirai.
E' incredibile come un progetto sia realizzato e nasca da una semplice idea e di come un'idea sia generata da un semplice pensiero. Un semplice pensiero che si trasforma in energia, contatti, scambio, sinergia, esperienza ma anche appuntamenti, telefonate, autostrade,caffè, appunti e bottiglie di vino di Gragnano.
Dietro alle fotografie c'è sempre un'idea, un pensiero, una percezione. A volte arriva prima di uno scatto, altre le scopri dopo lo scatto, quando torni a casa e rivedi le immagini.

giovedì 8 novembre 2012

Instru:mentale - Progetto fotografico 2012-2013
Mi è venuta un'idea!




Instru:mentale è un progetto fotografico dedicato alla musica e al mondo che suona dentro ogni musicista.

Vorrei iniziare a ringraziare alcune persone che mi aiuteranno a realizzarlo:


Valentina Turci- Assistente di Studio - insostituibile short woman
Paola Vetrò: Consulente artistica - geniale consigliera

ringrazio Gianni Cesariello, Massimiliano d'esposito, Luigi Cascone, Peppe Romano per la preziosa collaborazione

ancora (per ora):
EuroHotel Irene
Jukà Spettacolo e Animazione



infine (la mia vita)
Mila, i miei, Gomez, Gli amici fotografi.




venerdì 9 marzo 2012

"Storia e tradizioni bucoliche" dalla mostra celebrativa per il 25esimo anniversario della Stazione di Gragnano.


"Storia e Tradizioni bucoliche" - Maggio 2010

Foto scattata nella Stazione di Gragnano nel maggio 2010 in occasione della mostra celebrativa per i suoi 125 anni. La Stazione,completamente dismessa dal 2011, da sempre ospitava  un gregge che vi pascolava ogni settimana. La scelta di questo scatto è legata ai miei ricordi d'infanzia,da bambina abitavo in uno di quei palazzi sulla destra e ogni volta che sentivo i campanellini delle pecore correvo fuori al balcone per guardarle.

martedì 6 marzo 2012

fauna acquatica







Fauna











Infanzia

Dove c'è un bambino c'è un'età dell'oro. (Novalis) bambini c'è l'età dell'oro.  (Novali


** Amo profondamente i ritratti che raccontano una storia, che evidenziano la natura primitiva del soggetto, mi piace il rapporto umano che s'instaura tra il soggetto e il fotografo. Mi piace sapere chi sto fotografando, mi piace provare ogni volta a ipotizzare sulla sua vita e i suoi gusti, i ritratti più di altri generi di fotografia hanno il potere di raccontare, d'inventare storie, di evocare e comunicare.
Quello che voglio che venga fuori da una foto è l'energia, la forza, una scossa emotiva.
Amo particolarmente fotografare bambini, anziani e animali perchè mi sembra che abbiano sempre qualcosa da raccontare.






Ritratto bianconero